PSICOLOGIA E NUTRIZIONE: ALLEATE PREZIOSE PER UN BENESSERE AD AMPIO RAGGIO

PSICOLOGIA E NUTRIZIONE: ALLEATE PREZIOSE PER UN BENESSERE AD AMPIO RAGGIO
Antichi modi di pensare, tramandati ed incistati a notevoli profondità, ci portano ancora oggi a considerare in maniera distinta e separata alcune aree della nostra vita. Come se fossimo una sorta di mappamondo in cui sono ben delineati i confini tra un paese e l’altro: come se il nostro corpo biologico non fosse anche la casa del nostro corpo vissuto.
Così, molto spesso, alcune situazioni di cui ci sembra non venire mai a capo potrebbero incontrare una risoluzione se solo facessimo lo sforzo di guardarle da un altro punto di vista questo il caso delle nostre più consuete abitudini alimentari che, notoriamente inefficienti, si protraggono in maniera inesorabile a dispetto del nostro benessere.
L’ansia mi porta a mangiare più del solito?!?
Quando mi annoio apro la dispensa e inizio a mangiare di tutto??
Al fondo di queste abitudini c’è sempre un’emozione che chiede di essere espressa e che, probabilmente, non disponendo di un altro canale comunicativo confluisce nei comportamenti che ci sembrano ormai inevitabili pur riconoscendone la negatività. Cosa fare, allora?
In uno dei confronti con la Dott.ssa Angelozzi ? venuta fuori un?immagine che ben raffigura il rapporto di collaborazione che può, anzi deve, esistere tra Psicologo e Nutrizionista: Letizia ha proposto l?idea di una doppia freccia??? sostenendo come una persona possa scegliere di iniziare un percorso di cambiamento decidendo di contattare in ordine diverso una delle due figure professionali sopra nominate. Si può scegliere di contattare il Nutrizionista per soddisfare l?esigenza di intraprendere un percorso alimentare sano ed equilibrato e scoprire, grazie ai colloqui con il professionista, che c’è la necessità di aprire un dialogo con lo Psicologo per esplorare alcune emozioni e/o pensieri al fondo di alcune abitudini alimentari. Viceversa, si può scegliere di contattare lo Psicologo perché si sente l’esigenza di risolvere un conflitto o di conoscere meglio alcuni vissuti che vanno a sfociare in comportamenti alimentari non favorevoli al proprio benessere e valutare, insieme allo Psicologo, la possibilità di usufruire di un percorso nutrizionale che vada ad affiancare quello psicologico-clinico.
Non parliamo dunque soltanto di situazioni patologiche in cui si riscontri un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione o un vissuto di preoccupazione per il proprio corpo eccessivo in termini di invasività, persistenza e ripetitività come nel caso delle Dismorfofobie. Parliamo anche di quelle situazioni in cui una migliore e pi? estesa esplorazione del modo di vivere il proprio corpo, le proprie emozioni, il proprio rapporto con il cibo può risultare la chiave più giusta per affrontare una condizione di disagio e fare finalmente esperienza di un benessere ad ampio raggio.
Silvia Totaro ? Psicologa Clinica